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EMILIANA ED ENNIO DE RIGO: UNA LUNGA GRANDE STORIA

Sono poco più che ragazzi quando Emiliana ed Ennio De Rigo si conoscono. Lei cadorina e lui del Comelico. Qualche anno di differenza. Una differenza caratteriale invece molto più accentuata. Ennio è di una maturità disarmante. Poco più che maggiorenne, un’impresa edile sulle spalle, un senso del dovere forte e una serietà nei confronti del lavoro, esclusiva di chi sa cosa significhi impegnarsi per raggiungere importanti traguardi. Emiliana è bella, perspicace, estroversa e di un’incredibile vitalità. L’incontro tra i due avviene grazie ai fratelli di Emiliana, compagni di Ennio nel collegio di Vittorio Veneto. È uno di quegli incontri, in cui vista la diversità tra i due, possono succedere solo due cose: un’immediata incompatibilità oppure un processo di fusione in grado di generare una straordinaria energia. A Emiliana ed Ennio, succede la seconda.
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Qualche anno di fidanzamento e poi il matrimonio. E mentre Ennio continua la sua attività di imprenditore edile ecco che Emiliana dà inizio a quello che sarebbe stato il capitolo professionale più importante della loro storia. Insieme al fratello costituisce una piccola azienda di produzione di occhiali. Siamo a Pozzale di Cadore, frazione di Pieve. Un fienile di montagna con davanti quattro stanze. Queste quattro stanze rappresentano l’azienda. È l’inizio di un sogno.

Naturalmente come tutte le attività imprenditoriali c’è bisogno di risorse finanziarie per acquistare nuove macchine e far crescere l’impresa. Viene chiesto ad Ennio e a suo fratello se sono interessati a partecipare alla società. I fratelli De Rigo accettano. Il sogno diventa realtà. Si costruisce una nuova fabbrica a Pozzale. Una sede talmente bella che sembra una villa. Un ufficio in tre, producendo inizialmente solo occhiali di plastica, quelli di metallo si acquistano fuori. Ennio abbandona definitivamente il suo lavoro di imprenditore edile. Capisce che questa impresa richiede la totalità della sua energia. Si lavora tanto. Tutti fanno tutto. Ci si “sporca le mani”, consapevoli che l’unico modo per dare dignità ad un lavoro è farlo bene. Poi una prima svolta. Gli occhiali piuma. Una produzione di occhiali di una leggerezza enorme rispetto a quelli in uso a quei tempi. Con questo modello De Rigo, l’azienda De Rigo prende tre importanti clienti tra Italia, Germania e Stati Uniti. È un vero e proprio successo. Ma la vera svolta avviene poco dopo. La vendita diretta. Passare dal fare i terzisti a realizzare e vendere direttamente al retail i propri occhiali.

Questa è un’intuizione vincente, frutto dell’amore che Emiliana ed Ennio mettono nel loro lavoro. Nel frattempo si apre anche una nuova azienda a Limana. Nuove macchine, nuove tecnologie, ma soprattutto nuovi collaboratori. I collaboratori sono e saranno per sempre un altro asset importante della crescita per questa impresa. Collaboratori appassionati. Questo perché l’amore è pure contagioso.

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I coniugi De Rigo nel lavoro si confrontano, in alcune occasioni si scontrano pure, ma da questa tensione costruttiva ne nascono sempre nuove idee. È il momento d’investire nell’occhiale da sole. L’azienda De Rigo diventa l’apripista nell’ambito dell’occhialeria da sole. Sono i primi a proporre gli occhiali da sole agli ottici. I giusti occhiali accompagnati dalla giusta comunicazione e si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Viene ideato, progettato e realizzato un nuovo occhiale da sole. Gli viene dato nome di Police, perché ricorda gli occhiali da sole indossati dai poliziotti di New York. Il resto è storia. Il successo dei Police è planetario. Solo in Italia in quel periodo ne vengono venduti più di due milioni di pezzi.

Ma amare il proprio lavoro significa pure realizzare desideri. Come quello di Emiliana. Il suo modello di occhiale preferito è sempre stato lo Zilo di Lozza. La Lozza per una cadorina come Emiliana era il top degli occhiali. In lei sono ancora fervidi i ricordi di quando andando alle scuole medie con il pulman si passava davanti a quella fabbrica. Forse le emozioni di Emiliana sono paragonabili solo a quelle che provava un torinese passando davanti alla FIAT degli anni ’60. Sta di fatto che l’azienda De Rigo acquista la Lozza. È il 1983 e un nuovo capitolo importante viene scritto dai coniugi De Rigo. La passione è un volano, mette in circolo energie e creatività. Sembra una sera come le altre, quando Emiliana ed Ennio, insieme alla figlia Barbara rientrano da Belluno, dopo aver visto la squadra di pallavolo della città veneta che sponsorizzano, giocare nella massima serie del Campionato Italiano. 

È proprio di Barbara in quel viaggio di rientro invitare i genitori a chiamare Sting, il nuovo house brand di occhiale da sole in uscita. Per la prima volta Emiliana ed Ennio hanno qualche dubbio sulla fattibilità, ma oltre alla passione nel fare bene le cose, i coniugi De Rigo trasferiscono alla figlia anche la determinazione. Sting è la traduzione letteraria di pungiglione. È fatta. Marchio registrato. Occhiale in commercio. Un altro successo. Dietro a questo successo però non c’è il caso. C’è tanto lavoro. Continui investimenti. Gradualità nella crescita e un totale controllo dei costi. Su quest’ultimo Ennio è categorico. La solidità finanziaria di un’impresa è quella che permette di evolvere e nel 1993 arriva il momento di una sede più grande. Da Limana si passa a Longarone.

La passione rappresenta anche le fondamenta di ciò che è l’azienda De Rigo oggi. Un’azienda che ha dato e sta dando lavoro a tante famiglie di questo territorio. Emiliana ed Ennio oggi si limitano a trasferire indicazioni date dalla loro esperienza, ma l’azienda è strutturata per andare avanti con i figli Massimo e Barbara, i tanti straordinari collaboratori e un amministratore delegato di completa fiducia, presente in azienda da quando aveva ventitré anni.

Per tutto ciò i 40 anni di De Rigo rappresentano la vita di Emiliana ed Ennio. Una lunga grande storia che non può che continuare.